giovedì 12 novembre 2009

Perchè qui...


Fin da piccolo, ma proprio piccolo piccolo, mi sono sempre chiesto se ci fosse un motivo per cui mi ero ritrovato a nascere proprio in Italia, proprio nella mia piccola città, con quei due strani adulti che chiamavo mamma e papà, proprio in quella casa con il cortile in comune con quel fratello di vita, anche se non di sangue, che abitava a 25 metri da me... Lo so ho sempre pensato tanto vi verrebbe da dire... ma io non sono completamente d'accordo! Ho sempre avuto l'impressione che la vita non fosse una casualità, che tutto quello che accade abbia un significato e che ognuno di noi sia qui per fare qualcosa, per dare un suo contributo alla vita del mondo. Da allora, a fasi un po' alterne, ho sentito questa domanda insorgere e farsi pressante, in certi momenti mi sono così tanto anestetizzato da aver perfino creduto di aver scacciato quella domanda inquietante ma in realtà avevo solo messo la testa sotto terra come gli struzzi (e come dice un mio grande amico: "Occhio che lo struzzo mette la testa sotto ma fuori in bella vista e ben servito gli rimane il culo!" Adoro la saggezza popolare...). Oggi a 31 anni quel bisogno di risposta si fa sempre più forte, ma non è quella di cui ho bisogno una risposta che voglio da altri, non è una risposta "a parole" che riesca a mettermi l'anima in pace..No! Il problema è proprio questo io l'anima in Pace non ce la voglio, voglio scoprire la risposta ogni giorno camminando, guardando il mondo, giorno per giorno come un miracolo che Dio (o in qualsiasi altro modo lo vogliate chiamare, a me piace così anche se non intendo certamente quel Dio codificato di tante religioni ma un Dio Natura, Essenza e Spiritualità...) ci ha dato l'opportunità di vivere. Per anni mi sono pure chiesto: " e se fosse tutto un sogno?" anche nello yoga si dice più o meno così, e in molte altre culture e tradizioni antiche... e sapete oggi che mi viene di rispondere? Beh se è tutto un sogno lo scoprirò non cercando di capire se lo è o no, ma cercando di sentire, di assaporare e allora magari svegliarmi. Negli ultimi mesi ne ho sentite di tutti i colori nei miei confronti e molto spesso (quasi sempre) da persone che amo ma diversamente a un po' di tempo fa non mi è venuto nemmeno troppo da giustificarmi difendendo le mie azioni. Se uno crede in ciò che fa dovrebbe essere già sereno, e gli altri comunque liberi di dire la loro. Forse sono diventato menefreghista, o forse liberandomi sempre di più ho imparato ad amare la libertà degli altri e a far sì, sempre di più, che Amare qualcuno volesse dire renderlo libero, anche di sbagliare, di farsi male fino ad uccidersi. Sappiamo noi qual'è il destino dell'altro?! Ma se non sappiamo nemmeno qual'è il nostro... E allora anche oggi che la domanda si ripresenta non posso far altro che camminare, avendo in cuore una meta ma godendomi ogni passo e il paesaggio che intorno mi accoglie ogni istante. Vivo nel presente con il passato nel cuore e il futuro sulla punta delle dita.
Buon Viaggio