mercoledì 30 aprile 2008

Un altro passo lungo la strada...

Ritornare nella vecchia casa e non trovare più il grande abete che mi aveva protetto nei caldi pomeriggi estivi della mia infanzia è stato come essere stato catapultato fuori dal tempo.. ho sentito una sospensione e un'incapacità di capire se davvero avevo vissuto quell'infanzia e sentito quelli odori oppure se mi ero sognato tutto..
Arrivato al cancello ho perfino dubitato che le chiavi che avevo in mano potessero aprirlo sul serio... ed invece la chiave è scivolata delicatamente , ha girato il meccanismo e la mano sinistra mi è andata automaticamente sotto la barra di mezzo per poter sollevare il cancello quei pochi millimetri per far scattare del tutto il meccanismo.. reminiscenze di vita quotidiana... e poi.. poi è stato come tuffarsi indietro di 20 anni, il cigolio della "chiave grande" della porta d'ingresso, il cui chiavistello era stato aggiunto da mio nonno dopo che erano entrati i ladri in casa quando io avevo all'incirca 6/7 anni.. ricordo ancora che per diverso tempo cercai di capire perchè una casa che già aveva la sua normale serratura avesse bisogno di un ulteriore accorgimento capace di tenere fuori altri individui, che senza volto, avevano preso i ricordi della vita dei miei genitori... 
e l'interruttore della luce dell'ingresso!? mi sembrava molto più in alto... e l'odore, quell'odore che non ha nome ma che è la mia vita passata, le persiane chiuse e la casa in penombra come sempre e mia madre che ogni giorno provava ad aprirle per far baciare anche le nostre mura interne dalla luce... quel silenzio, imperante anche in passato per rispetto di mio padre che lavorava anche la notte ("per poterci permettere tutto quello che hai!") ed intanto i miei giochi erano in silenzio, ovattati nella luce e nel rumore, oppure fuori nel piazzale sotto il grande abete... e in fondo, dopo il salotto magazzino, camera mia... sulla porta ancora il cartello di divieto d'accesso al razzismo.. e all'interno ancora il mio letto i miei quadri appesi, i libri impilati a caso sulla libreria, le foto, le poesie scritte ai migliaia di amori, le storie incise sul tavolo, le bruciature delle "sigarette" e... polvere, tanta polvere sul quel letto di ferro battuto... ancora nessuno ha tolto da sotto il materassino del cane, la cuccia del mio amico che ci ha salutato lo scorso anno come per sancire la fine di un'epoca.. ed adesso non sento il dolore, non ci sono rimpianti solo sorrisi, e se socchiudo gli occhi sento ancora i miei passi, piccolo piccolo che corro per quel corridoio che ricordavo lunghissimo, che scalzo cerco in inverno le mattonelle riscaldate dai tubi del riscaldamento.. sento ancora il suono del pianoforte, della chitarra, le lacrime dei primi eterni amori, sento ancora l'infrangersi dei piatti scivolati di mano alla mamma, sento ancora il rumore che faceva la lametta del babbo mentre la scuoteva nell' acqua del lavandino.. sento i miei passi furtivi a notte inoltrata, sento i gemiti di sere, notti, mattine, giorni d'amore a cui seguivano sempre, o quasi, risate soffocate di chi ancora l'ha "combinata!!"... 
prendo alcuni quaderni di carta di riso testimoni della mia adolescenza, afferro un fumetto sul Che, saluto "Pablo Miguel Bonta" pugile sudamericano che ha protetto le notti degli ultimi anni in quella casa, hasta luego, e mi incammino... la porta si chiude il sorriso rimane e tra le lacrime mi pare ancora di scorgere mentre esco dal piazzale, il Grande Abete...
Buon Viaggio

2 commenti:

ishin ha detto...

Bellissima descrizione... anche il mio cane è morto e poi tutto è cambiato nella mia vita. Al più presto comprerò il libro dell'indiano...troverò li dentro qualosa che mi serve..ne sono certa.

CRAMPO ha detto...

Bel post. quasi commovente :)
Mi fa ripensare a tutte quelle cose dell'infanzia che via via sono cambiate e che adesso rimangono solo nei nostri ricordi. Certe volte riaffiorano alcune emozioni legate a quegli anni.
Addirittura certe volte sogno dei posti che non mi ricordo dove siano ma che sono convinto di esserci già stato... probabilmente quando ero piccolo appunto....