martedì 23 novembre 2010

Di là dal Rio

Quando ero piccolo infondo ai campi dei miei nonni c'era un piccolo corso d'acqua che tutti chiamavano Il Rio.. io spesso giocavo a fare il partigiano per quei campi in cui veramente c'erano stati i partigiani e i tedeschi ma, ogni volta che arrivavo sulla riva del Rio rimanevo incantato a guardare il piccolo corso d'acqua (largo forse 1,5 metri) che a me sembrava un fiume gigantesco!
Sulla riva opposta, al di là delle vecchie acacie si intravedeva un immenso campo che a seconda della stagione era tutto arato oppure giallo del colore del mais appena tagliato ma soprattutto era verde e (a me sembrava) infinito quando le pannocchie ancora non erano pronte... Quanto desideravo andare di là.. ma.. la voce della nonna ogni volta mi frenava, anche e sopratutto quando lei non era presente.. era la sua voce nella mia testa.. "mi raccomando non andare nel Rio che poi cadi e ti fai male e laggiù da solo se ti rompi un osso chi ti ritrova più.." e così la paura cresceva insieme a me (oddio io mica tanto.. rimanevo sempre il solito nanerottolo con una testa tonda giallo limone, resa ancora più tonda dal taglio a caschetto con frangia pari fatto dalla mia adoratissima zia..) fino a che un giorno di sole, avrò avuto forse 9 anni, mi sono ritrovato (sempre scappando dai fantomatici rastrellamenti delle SS fantasma che mi accompagnavano nei giochi di quei luoghi) di nuovo sulla riva del Rio e ho visto di là dalle acacie una immensa e altissima (sempre per quanto detto sopra riguardo alla mia statura dell'epoca..) distesa di granoturco (altro che mais..il mi' nonno lo chiamava granoturco e "a me mi garba un monte di più chiamallo così!"). Quel giorno, sarà stato per l'affanno della fuga dai nazisti che mi aveva fatto venire il cuore in testa, sarà stato perchè era uno spettacolo troppo invitante, ma la litania della nonna non l'ho manco sentita e così... ho accuratamente posato al suolo il mio zainetto da partigiano, ho trasformato il mio bastone, che fino ad allora era stato un mitra, in un vero bastone e dopo aver scelto accuratamente il posto per la traversata, essermi arricciato i pantaloni, senza chiaramente togliere le scarpe, ho deciso di "guadare".
Fino alla metà della traversata tutto procedeva per il meglio ma poi proprio quando credevo che fosse fatta sono scivolato e sono caduto rovinosamente in acqua! "Aveva proprio ragione la nonna" mi sono detto, forse mentre ero ancora in aria prima di atterrare.. dopo un attimo di terrore mi sono controllato tutte le ossa e scoprendo che non ce n'erano di rotte ho tirato un sospiro di sollievo e il sospetto che la nonna non avesse poi così tanta ragione si è iniziato a d insinuare dentro di me... certo mi ero sbucciato e nemmeno poco, le scarpe erano inzuppate e piene di fango, così come tutto il resto del mio abbigliamento però.. però a sto punto non potevo tirarmi indietro e allora ho deciso che la traversata andava completata! Quale partigiano si sarebbe mai arreso solo per dei graffi?! Nessuno di quelli di cui mi aveva raccontato il nonno..e allora nemmeno io! Ho così guadato, risalito la riva opposta che era pure anche abbastanza ripida, sono passato tra le acacie,beccandomi pure qualche atro graffio e finalmente sono arrivato...
In un lampo ogni dolore della caduta, ogni bruciore dei graffi, la preoccupazione della giustificazione che avrei dovuto trovare alla nonna erano, tutti svaniti.. tutti!!
Davanti a me la meraviglia... un immenso campo verde nel qual e a stento filtrava il sole, una "foresta" di granturco che mi stava aspettando.. ricordo che ho sorriso, che ho iniziato prima a camminare piano piano e poi a correre e nascondermi invitando di nuovo i miei amici immaginari a giocare con me, convinto che quella volta avrei vinto io di sicuro... ero nel mio regno!! Non ricordo per quanto tempo ho giocato, ricordo solo che l'attraversata di ritorno era andata meglio e che poi la nonna mi aveva solo sgridato quando le avevo detto che per prendere un girino mi ero sporto sulla riva del Rio e c'ero caduto.. non ha mai saputo la verità.. ma io invece, che mi ero ripromesso di non scordarla mai me ne ero scordato fino a pochi giorni fa...
La nonna aveva si avuto ragione nel dire che potevo cadere e farmi male andando di là dal Rio ma non mi aveva mai detto la meraviglia che potevo provare una volta di là e che le ferite e i pesti e anche qualche scappellotto dei "grandi" non potevano paragonarsi a la realizzazione di quel desiderio!
Io credo non esista sogno da realizzare che non comporti sacrifici, che non provochi ferite ma si può per questo rinunciare!?
Oggi io credo di no, come 23 anni fa lo pensò quel bambino-partigiano!

Buon Viaggio
Ale

mercoledì 3 novembre 2010

lunedì 25 ottobre 2010

Society


In giornate come queste mi chiedo perchè sto ancora qui a lottare per una società che non mi piace.. perchè sto ancora qui in questo posto in cui vivi solo di ruoli e riconoscimenti..e me lo chiedo ancor più oggi che dei ruoli veramente non so che farmene... La tentazione non è quella di andarsene e voltare a tutto le spalle, mandando a cagare con le lacrime che premono e la rabbia tra i denti.. no.. l'immagine è andarsene dove si sente un cuore e qui intorno di cuore non ce n'è.. come posso rispondere ogni volta che qualcuno mi chiede come va.. "Sono stanco..."?? Ma stanco di cosa, mi sono chiesto in questi giorni, stanco perchè? Stanco di non sentire amore.. forse sono diventato sordo io, oppure realmente intorno vedo solo scoraggiamento, paura e diffidenza che si trasformano in aggressività...Mancano i sorrisi e qualunque sia il motivo.. il fatto rimane che manca soprattutto dentro al mio cuore.. Non lo so.. realmente mi sembra che, tutto quello che mi avevano insegnato dovesse essere giusto e dovesse bastarmi per rendermi felice, non solo non ci riesce, ma nemmeno lontanamente mi dona un po' di serenità e pace.. Ho bisogno di vivere, di respirare cazzo, mi sento in apnea e circondato da mani che tirano giù, anche quelle che mi accarezzano.. le sento serrarsi ossute intorno alle braccia e portarmi giù, tenermi fermo..
Sento crescere dentro un urlo che dalla trachea (oggi infiammata come mai prima..) sale e fa vibrare le corde vocali fino a rimbalzare sul palato ed uscire in un BASTA senza sosta...

mercoledì 6 ottobre 2010

Voglia di uscire e respirare...

Viaggiare.. camminare.. volare..


Buongiorno a tutti voi, che siate guerrieri viaggiatori o passeggiatori...
Buon cammino.
Ale

giovedì 23 settembre 2010

Come scegliere la strada...


DON JUAN:«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è:
Questa strada ha un cuore? Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato."
Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.» (...)
CARLOS CASTANEDA:«Ma come si fa a sapere quando un sentiero non ha un cuore, don Juan?»
DON JUAN:«Prima di inoltrarti in esso poniti la seguente domanda: "Questa strada ha un cuore?" Se la risposta è no, lo saprai, e allora dovrai scegliere un altro sentiero.»
CARLOS CASTANEDA:«Ma come faccio a capirlo?»
DON JUAN:«E' una cosa che si sente. Il problema è che nessuno si pone questa domanda, e quando un uomo si accorge di aver intrapreso una strada senza cuore, essa è pronta per ucciderlo. Arrivati a quel punto, sono pochi quelli che si fermano a riflettere e abbandonano la strada.»
CARLOS CASTANEDA:«Cosa devo fare per formulare la domanda nel modo giusto, don Juan?»
DON JUAN:«Fallo e basta.»
CARLOS CASTANEDA:«Quello che vorrei sapere è se esiste un metodo per non mentire a se stessi credendo che la risposta sia positiva quando in realtà non lo è.»
DON JUAN:«Perché dovresti mentire?»
CARLOS CASTANEDA:«Forse perché in quel momento la strada sembra piacevole e divertente.»
DON JUAN:«Sciocchezze. Una strada senza cuore non è mai piacevole. Devi lavorare duramente anche per intraprenderla. D'altra parte è facile seguire una strada che ha un cuore, perché amarla non ti costa fatica.»

Fratelli.. clicca qui


Quando al mattino ti svegli, ringrazia il tuo Dio per la luce dell'aurora, per la vita che ti ha dato e per la forza che ti ritrovi nel tuo corpo. Ringrazia il tuo Dio anche per il cibo che ti da' e per la gioia della vita. Se non trovi un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento, allora vuol dire che sei in errore. (Tecumseh)

Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete. Il guerriero non é chi combatte, perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro. Il guerriero per noi é chi sacrifica se stesso per il bene degli altri. E' suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi, di chi non può provvedere a se stesso e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità.
(Toro Seduto)

Che cos'è la vita? Lo sfavillare di una lucciola nella notte. Il respiro sbuffante di un bisonte nell'inverno. La breve ombra che scorre sopra l'erba e si perde dentro il sole.
(Piede di Corvo)

Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo. Molti miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o bianca. Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di essi é bello. Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d'accordo e lavorino insieme, senza che la maggio- ranza cerchi di uniformare gli altri al proprio volere.
(Tatanga Mani)


Stanco di avere un nome e di doverne rispettare i ruoli, imparo ad inciampare nelle mie convinzioni, lasciando strisce di sangue sul selciato. Non sono un guerriero, non sono un combattente, non sono più niente e così sorrido al tutto che mi circonda.

Buon Viaggio

mercoledì 22 settembre 2010

Tempi Migliori (clicca sul titolo)

Better Days (Eddie Vedder)

I feel part of the universe open up to meet me
My emotion so submerged, broken down to kneel in
Once listening, the voices they came
Had to somehow greet myself, read myself
Heard vibrations within my cells, in my cells
Singing, "Ah-la-ah-ah, ah-la-ah-ah"

My love is safe for the universe
See me now, I'm bursting
On one planet, so many turns
Different worlds
Singing, "Ah-la-ah-ah, ah-ah-ah-ah, ah"

Fill my heart with discipline
Put there for the teaching
In my head see clouds of stairs
Help me as I'm reaching
The future's paved with better days

Not running from something
I'm running towards the day
Wide awake

A whisper once quiet
Now rising to a scream
Right in me

I'm falling, free falling
Words calling me
Up off my knees

I'm soaring and, darling,
You'll be the one that I can need
Still be free

Our future's paved with better days

Traduzione
Tempi Migliori

Mi sento parte dell'universo che si apre venendomi incontro
La mia emozione, così trattenuta, esplode e mi mette in ginocchio
Una volta in ascolto, le voci sono arrivate
Dovevo in qualche modo accogliere me stesso, leggere dentro me stesso
Ho ascoltato le vibrazioni dentro le mie cellule, nelle mie cellule
Cantando 'Ah-la-ah-ah ah-la-ah-ah'

Il mio amore è sicuro per l'universo
Guardami ora, sto scoppiando
Un solo pianeta, tante svolte
Mondi diversi
Cantando 'Ah-la-ah-ah ah-la-ah-ah'

Riempio il mio cuore con la disciplina
La metto lì perché mi guidi
Nella mia testa vedo nuvole a forma di scale
Aiutami a raggiungerle
Il futuro è lastricato di tempi migliori

Non sto scappando da qualcosa
Corro verso il giorno
Sveglio

Un sussurro, un tempo tranquillo
Ora sta diventando un urlo
Proprio dentro di me

Sto cadendo in caduta libera
Parole mi chiamano
Fin dalle ginocchia

Mi sto elevando, cara
Tu sarai quella di cui potrei avere bisogno
Per essere libero

Il nostro futuro è lastricata di tempi migliori


Buon Viaggio con l'augurio a tutti voi che sia

ricco di tempi migliori e pieno di serenità.

Ale


lunedì 20 settembre 2010

domenica 19 settembre 2010

IL CAMMINO

"... dall'istinto che hai di non cedere mai, è da questo lo sai che riparte il cammino.
Ognuno di noi ha la sua strada da fare, prendi un respiro ma poi tu non smettere di camminare...
.. c'è che ognuno di noi può resistere sai aggrappato ad un raggio di sole..."

Il dolore che provochiamo in chi ci sta vicino non ha scuse e non può averle... possiamo però cercare di imparare e non ripetere...
Buon Cammino
Ale

lunedì 19 luglio 2010

Spiritualità rinnovata

SIGNORE,
fa’ di me uno strumento della tua pace.

Dove c’è odio, io porti amore.


Dove c’è discordia, io porti l’unione.


Dove c’è errore, io porti la verità.


Dove c’è dubbio, io porti la fede.


Dove c’è disperazione, io porti la speranza.


O Divino Maestro,


che io non cerchi tanto di essere consolato quanto di consolare.


Non di essere compreso quanto di comprendere.


Non di essere amato, quanto di amare.



Infatti: donando si riceve.


Dimenticandosi si trova comprensione.


Perdonando si è perdonati.


Morendo si risuscita alla vera Vita.

S. Francesco d'Assisi


venerdì 25 giugno 2010

Sorriso di speranza



Ti ho visto passando per strada.. non so se è stata la mia immaginazione o se veramente hai incrociato il tuo sguardo col mio, ma ho sentito un brivido dentro e le lacrime hanno iniziato a bruciare gli occhi tanto che ho dovuto fermare la bici per stropicciarli.
Sono diventato per un attimo il tuo sguardo che guardava il cielo, sempre a 135°, sempre un paesaggio scelto da altri e mi sono immaginato in che luoghi lontani tu potessi volartene ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della tua vita. Ti ho osservato mentre sognavi di correre, di saltare o semplicemente di passeggiare fino in fondo alla strada per entrare dal fornaio a prendere il pane. Ti ho visto nuotare e calciare una palla, ti ho visto sorridere in spiaggia dopo un bagno notturno, ti ho visto in piedi davanti a un tramonto e dentro si è aperta una voragine di emozioni...
Ho pulito gli occhi e voltandomi ti ho visto allontanarti spinto da quella che, ho pensato, dovesse essere tua madre.. forse dal modo delicato con cui ti parlava sorridendoti dolcemente affacciata da dietro al tuo inseparabile "passeggino" e mi è sembrato che il tuo volto si fosse girato di nuovo verso di me e mi avessi sorriso...
D'acchito mi sono detto egoisticamente che la mia fortuna era, per adesso, enorme e che dovevo per forza vivere la mia vita a pieno, camminando con le mie gambe ancora abili, abbracciando con le mie braccia forti, sorridendo con gli occhi le labbra ed il cuore ogni giorno.. ma poi.. poi da dentro è nato qualcosa, una rabbia che montava inesorabilmente, un po' contro il mondo e molta contro di me..
E' vero che ogni giorno dobbiamo ringraziare Dio (qualsiasi nome noi gli vogliamo dare) per essere quanto meno abili, è vero che dobbiamo cercare di non sprecare le nostre esistenze, ma è anche vero che non dobbiamo scordarci di chi in questo momento è meno fortunato di noi, e anche se non possiamo cambiare la loro situazione, possiamo invece donare loro un sorriso e un po' di quel tempo che invece "investiamo" nell'essere sempre più al top, riempiendo il nostro ego di potere dal momento che ci siamo scordati l'Amore. Ma soprattutto abbiamo il dovere almeno di tutelare questi ragazzi e le loro famiglie, impedendo a chi ci governa (chissà perchè mi viene sempre in mente il termine che usa mia nonna quando parla di portare il mangiare ai polli.. :"L'hai GOVERNATI i polli?!" Sempre di più la connotazione di questo verbo mi sembra proprio quella della nostra tradizione contadina applicata perfettamente alle intenzioni dei politici...mah..) di togliere quel po' di tutela e diritti che il nostro stato "democratico" dovrebbe garantire ai disabili.. ed invece leggo di riduzioni di pensioni (da vergogna) di contributi ai down, sostegno scolastico etc.. mentre questi maiali che dalle loro poltrone si ingrassano a rifinire prendono dopo appena due anni di "lavoro" pensioni stratosferiche per tutta la loro "vita"... Perchè? Perchè nessuno di noi se non toccato nei propri affetti riesce a muovere un dito? Che ci abbiano davvero convinto che non possiamo cambiare niente? Perchè? Perchè stiamo ogni giorno qui a farci la guerra tra poveri cercando di assomigliare sempre di più a "qui ricchi" e ci mettiamo proni al loro servizio.. non ho rabbia, credetemi, solo il cuore colmo di dispiacere e la determinazione nel mio piccolo di portare un piccolo seme, praticando la comprensione, la compassione, la determinazione e la perseveranza. Sono pronto a commettere 10.000 errori ma non voglio credere che la nostra società, il nostro mondo non abbia una solo speranza, non posso farlo altrimenti non avrebbe senso la mia esistenza.

Buon Viaggio e un abbraccio di cuore
Ale

giovedì 11 marzo 2010

La sessualità in Cina


LA SESSUALITA’ IN CINA
La Cina è un paese molto pudico secondo la visione occidentale, ma è tale a partire dal XII secolo d.C. Nel X secolo d.C. una corrente filosofica chiamata neoconfucianesimo sosteneva che maschi e femmine non potevano più frequentarsi a partire dai 13 anni. Quindi a partire dall’adolescenza non c’era più contatto tra uomini e donne.
Prima di questo periodo la Cina era un paese molto libertino ma non esistevano i bordelli nel modo in cui noi li intendiamo. Esistevano case di piacere dove le ragazze accompagnavano i funzionari nei loro spostamenti senza avere rapporti sessuali in quanto era molto facile trovarli altrove. Si trattava piuttosto di accompagnatrici con cui conversare, in genere dotate di buona cultura. Al contrario dopo l’avvento del neo-confucianesimo la Cina si è popolata di bordelli a pagamento. Prima del X secolo d.C. i cinesi cercarono di comprendere come durante il
rapporto sessuale si potesse trovare non solo piacere ma anche longevità. Correnti taoiste del sud consigliavano alle persone di fare l’amore tutti i giorni, ma senza eiaculazione. L’uomo doveva soddisfare la donna, e, quando la donna era soddisfatta, l’uomo si doveva fermare. Ricordiamo che anticamente era d’uso la poligamia : moglie, seconda moglie, concubina, ecc. Per questa ragione i cinesi del tempo hanno avuto la necessità di sviluppare una tecnica vera e propria. All’interno di questa metodologia ci sono molti studi per curare patologie come l’eiaculazione precoce e venivano usate tecniche molto simili a quelle che propongono oggi i moderni
sessuologi. Le tecniche si sono sviluppate ed arricchite a poco a poco nel tempo. Un buon libro di Van Gulik – edito in Italia da Adelphi – è La vita sessuale nell’antica Cina..
Non si tratta di fare l’amore solo per il piacere, ma anche per la salute. Si possono guadagnare dieci o quindici anni e si può ricavarne energia. Ci sono momenti in cui è bene non avere rapporti sessuali: quando si è arrabbiati od ubriachi, quando c’è una tempesta o quando ci si trovi vicino ai cimiteri o nelle chiese.
Quando si fa l’amore con sentimento c’è energia che si genera e circola tra le due persone. Al momento dell’eiaculazione l’uomo deve ritirarsi subitaneamente. In questo modo l’uomo conserva l’energia che ha captato e la femmina conserva la parte di energia che ha ricevuto. Se la donna vuole il doppio dell’energia blocca l’uomo e lo fa rimanere di più ed allora trattiene tutta l’energia per sè, anche quella dell’uomo. Questa è una cosa che la natura ha biologicamente determinato. Infatti alla femmina è affidata la garanzia della continuazione della specie ed ha quindi bisogno del doppio dell’energia.
Se rispetterete queste regole avrete una buona salute.
Si è detto ripetutamente che l’universo è composto da energia e noi siamo un elemento di questo cosmo, il nostro corpo è riflesso dell’universo e nel nostro corpo abbiamo un riflesso dei suoi ritmi e delle sue regole.
Se vogliamo vivere tanto tempo quanto l’universo dobbiamo cercare di imitare l’universo ed essergli simili. In questa ottica, il taoismo ha sviluppato tecniche in cui si cerca di simulare gli animali o l’evoluzione delle stagioni. Nel giorno si alterna la luce ed il buio, lo yang e lo yin, nel nostro mondo umano questa alternanza è data anche dalla diversità di sesso, dall’essere uomo o donna. La Cina è uno dei paesi in cui si ha documentazione storica dell’esistenza dell’omosessualità.
Nel V secolo a.C. si narra che un re aveva un favorito che improvvisamente partì con la moglie del re. Il governante era estremamente triste non perché avesse perso la moglie, ma perché il favorito era lontano. Allora per farlo tornare dichiarò che li avrebbe perdonati entrambi perché sua madre desiderava vedere la moglie. Spesso, per parlare di omosessualità, si usano modi di dire che risalgono a racconti o leggende. Un giorno il favorito del re mangiava una pesca e, trovandola molto buona, la diede al re; da allora si dice che chi “condivide la pesca” è omosessuale. Un altro racconto posteriore afferma che mentre un re giaceva con il suo favorito, entrò all’improvviso il suo ministro della difesa per una questione di grande urgenza. Il re, pensando ad un pericolo, per non svegliare il favorito sguainò la spada e tagliò le lunghe maniche della sua veste. Da allora si usa dire di un omosessuale che “ha le maniche tagliate”. Il taoismo non dice se sia bene o male praticare l’omosessualità, non fornisce per sua natura giudizi morali, tuttavia osserva che è molto dannoso per la salute. L’ano in medicina cinese porta il nome di Po Men 􀀂􀀁 (Porta del Po); intestino e Po sono correlati al Polmone e non è a caso che molti omosessuali soffrono di importanti problemi respiratori. La medicina cinese afferma che l’ano è un luogo fatto per eliminare (le feci, l’energia di scarto) e non per ricevere qualcosa. Se ciò che
viene penetrato non ha l’energia per ricevere, la circolazione energetica sarà perturbata. Chi vive questo aspetto come piacere, ha un prezzo da pagare. Chi vuole diventare immortale non deve dunque praticare l’omosessualità.

Fonte: http://scuolatao.blogspot.com/?spref=fb

martedì 9 marzo 2010

Alegria.. (cliccate sul titolo..)

Alegria
Come un lampo di vita
Alegria
Come un pazzo gridar
Alegria
Del delittuoso grido
Della ruggente pena, seren
Come la rabbia di amar
Alegria
Come un assalto di gioia

Alegria
Como la luz de la vita
Alegria
Como un payaso que grita
Alegria
Del estupendo grito
De la tristeza loca
Serena,
Como la rabia de amar
Alegria
Como un asalto de felicidad

Alegria
I see a spark of life shining
Alegria
I hear a young minstrel sing
Alegria
Beautiful roaring scream
Of joy and sorrow,
So extreme
There is a love in me raging
Alegria
A joyous, magical feeling

Alegria


Alegria
Vedo una scintilla di vita brillante
Alegria
Sento un giovane menestrello cantare
Alegria
Meravigliosi gridi roboanti
Di gioia e di dolore,
Così estremo
C'è un amore in me che infuria
Alegria
Una gioiosa, sensazione magica
Alegria


Buon Viaggio e tanta Vita colma di Alegria

lunedì 22 febbraio 2010

La "giusta" Via.. !?


Stamani ho riscoperto un po' di me.. un po' di quello spirito che credevo perso.. anzi, mi vergogno un po', ma sarebbe più giusto scrivere: ho riscoperto un po' di quello spirito che avevo scordato!!
Mi sono ritrovato alle 8.00 a camminare per la mia città dopo aver lasciato l'auto dal meccanico...in realtà stavo camminando da una parte della città per arrivare fino all'altra... Dopo un po' che camminavo mi sono come svegliato di colpo e mi sono reso conto che di tutta la strada che avevo fatto, seppur i miei occhi fossero aperti e capaci di distinguere una strada vuota da una piena di auto, permettendomi così di non finire schiacciato al primo attraversamento, non ricordavo granché! Ma cosa stavo facendo per tutto quel tempo? Eppure mi sembrava di essere lì, insieme al mio corpo... no in realtà mi ero perso un po' nella stanchezza e molto nei miei pensieri.. E' stato come prendere uno schiaffo da un gigante! Ma quante volte mi accade durante la vita? Quante volte ho lo sguardo vuoto e mi perdo paesaggi spettacolari e occhi luminosi? Quanti di noi vivono così? Ma che vita è, una vita vissuta solo nei pensieri, una vita irreale una vita fatta di immagini che ci arrivano al cervello solo perché conosciamo già il "paesaggio" e allora ogni albero è uguale all'altro, ogni fiore, ogni nuvola, ogni foglia, diventa "una foglia qualsiasi" e non è più quella specifica foglia!! E allora alla fine anche ogni uomo è semplicemente catalogabile all'interno di una qualsiasi categoria e perde per noi l'individualità, la sua meravigliosa assoluta unicità?! Certo! Se non ci soffermiamo mai ad osservare a cercare di capire e vedere da più lati possibili... ogni giorno diventa uguale all'altro, ogni mese ogni anno e poi?! Poi arriva il momento in cui siamo costretti a lasciare sto corpo e.. ed è come se avessimo vissuto un decimo dei nostri anni reali!!! No ragazzi.. non scherziamo!!!
Allora stamani mi sono messo ad osservare tutto come se lo vedessi per la prima volta, come fanno i bambini che devono scoprire..e ho capito.. ho capito perché durante i viaggi ci sentiamo vivi!! Ci sentiamo vivi perché non vedendo cose che vediamo ogni giorno la nostra attenzione è sempre a 1000 e così tutti i nostri recettori se ne stanno aperti e mentre con gli occhi osserviamo siamo inondati anche dai profumi, dai suoni, sentiamo anche il calore del sole o la carezza del vento! Ma porca miseria!! ecco dove era nascosto l'enigma!! Davanti agli occhi!! Il mestiere di viaggiatore! E' quella la mia essenza, ma non per forza a migliaia di kilometri, ma ogni santissimo giorno, ogni istante, anche quando scendo al bar per prendermi un caffè!! E' lo spirito quello che conta, sono gli occhi, lo sguardo che si ha sul mondo!
E allora stamani ho scoperto che bastava osservare il mondo per far affiorare il sorriso sul volto e mi sono sentito vivo, stanco ma vivo, e anche se dentro al cuore ancora sanguinava una ferita fresca sono riuscito a sorridere mentre gli occhi mi bruciavano un po' per le lacrime! Io sono Apprendista Viaggiatore, questo è sicuro, almeno per me e non so se esista davvero una "Giusta Via" da seguire, ma credo che ognuno di noi possa cercare di scoprire qual'è la propria e accettare di percorrerla mettendo in gioco quello che si ha...
Buon Viaggio